
Come riportato sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno, per poter ospitare la competizione che l’Italia condividerà con la Turchia sarebbe necessario un impegno strategico e finanziario esorbitante. Tutto ciò starebbe spingendo il Comune a procedere con estrema cautela. La scelta degli stadi sarà presa, secondo il cronoprogramma UEFA, a ottobre 2026 e, come ampiamente specificato dal delegato del progetto per l’UEFA Michele Uva nello scorso luglio, Bari dovrebbe ottemperare ben 130 requisiti, tra cui viabilità, stadio, ricettività e accoglienza.
Nonostante i tanti lavori di ammodernamento che hanno coinvolto l’Astronave negli ultimi anni, le operazioni da effettuare sarebbero ancora parecchie: la possibilità di garantire la totale copertura degli oltre 58.000 posti a sedere, l’eventuale eliminazione della pista d’atletica e una maggiore accessibilità per le persone affette da disabilità. Insomma, tutte queste operazioni sarebbero estremamente onerose.
Malgrado il Comune abbia ribadito alla FIGC la propria volontà di concorrere, l’esclusione definitiva sarebbe davvero ad un passo. Nelle ultime settimane non c’è stato nessun nuovo confronto sul tema, molto presto però sarà necessario dare delle risposte definitive sulla volontà o meno di proseguire verso la manifestazione continentale.
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